Eccomi qua a 40 anni, dopo parecchi anni dalla mia guarigione, a raccontarmi, a raccontare quella mia esperienza che nessuno mai vorrebbe vivere e che nessuno mai se purtroppo l'ha vissuta la dimenticherà... Ora sono qui con i miei ricordi, felice di poterne parlare visto che haimè non tutti ne escono vincitori.Come ho già detto nei post precedenti mi ammalai a due anni di leucemia linfoblastica acuta...che cosa mi ricordo di allora?!? decisamnete l'odore forte del disinfettante rosso e la sensazione di freddo prima della lombare o della sternale, la tensione/dolore che scaricavo stringendo le mani a mia mamma durante il prelievo, la maledetta attesa interminabile prima di entrare nell'ambulatorio per fare le terapie e quella dopo per ricevere i risultati.Ricordo anche la presenza costante di mia mamma e le sue grandi paure quando al ritorno dall'ospedale per la stanchezza mi addormentavo e non rispondevo, subito si agitava poiché pensava ad un mio svenimento uno dei sintomi che ebbi inizialmente. Ci sono poi i regali inaspettati che i miei genitori mi portavano a comprare dopo l'aspirato midollare.Quanti ricordi brutti ma anche dolci , si perché la dentro, in quel ospedale fatiscente non attrezzato ad ospitare bimbi, chiamato l'anticamera della morte (poiché vi mettevano chi non aveva più speranza), c'erano anche persone di gran cuore. Un meraviglioso professore napoletano, che con la frase " la voliamo salvare sta piccirilla?!" diede una grande speranza a mia madre ed a me una rinascita, un bravissimo medico che nonostante la giovane età, grazie alla sua professionalità, bravura, amore, dolcezza e caparbietà verso chi curava insieme al professore mi diede un seconda vita.C'era anche la dolcissima suor Angelina l'angelo bianco di noi bimbi che si preoccupava sempre dei suoi piccoli ammalati, o dopo la chemio ad esempio o dopo altre cure cortisoniche ci cucinava sempre cose a noi gradite. Pensate che a sue spese si era persino presa un fornelletto per cucinare a tutte le ore del giorno e della notte per sostenere noi bimbi e i nostri genitori (purtroppo i reparti di allora non erano attrezzati on esisteva l'abeo ...).C'era poi la dolce infermiera Luciana e tante altre care persone indispensabili per una acettabile convivenza in quel luogo.Tra le persone poco gradevoli per così dire...c'era una suora senza cuore, che centellinava il cotone ad a una mamma che doveva spesso tamponare gli occhi del suo bimbo, a causa delle continue emorragie. Fa male anche il ricordo dei bambini che non ce l'hanno fatta e che il giorno prima erano i miei vicini di letto...ma c'è fortunatamente anche il ricordo positivo di chi ce l'ha fatta come me ed ora ha una bellissima famiglia.Al di la della sofferenza fisica e psicologica provata in certi momenti, ricordo molto bene che quando tornavo a casa quello che mi pesava di più, erano tutte quelle domande che mi venivano fatte da conoscenti che incontravo per strada, domande che mi stupivano poiché io mi sentivo una bambina normale, uguale a tutti gli altri bimbi e non capivo tutte quelle strane domande ...Mi apparivano anche strani certi comportamenti da parte delle maestre della scuola dell'infanzia mi chiedevo spesso dentro di me il perchè venissero fatte solo a me e non agli altri bambini che magari erano rimasti a casa anche loro. Non capivo il perchè di tutte queste domande si dovevo sottopormi a certi esami si non avevo più i capelli ma io mi sentivo sempre una bimba come gli altri vivace ed allegra...con il tempo e con le spiegazioni dolci, delicate di mia mamma capii il perché di tutto ciò. Finalmente dopo parecchi anni ebbi la tanto sperata lettera di guarigione finalmente l'incubo era finito e con lui tutti gli esami le cure etc e che tutto quel mondo rimanesse solo un brutto ricordo, basta ospedali, basta dolori, basta camici bianchi bastaaaaaaaaaa di tutto ciò!!!.Invece purtroppo negli anni mi sono scontrata nuovamente con la malattia del secolo, che in breve tempo si portò via miei nonni uno a poca distanza dall'altro. Nell' intermezzo giusto per non farci mancare niente l'intervento di mia madre asportazione totale della tiroide, l'operazione non subito riuscita di mio padre all'anca che lo portò a star fermo un anno ...Finalmente dopo tanto dolore ecco l'incontro della mia vita con un ragazzo meraviglioso che mi ridiede forza, coraggio e tanta carica... il mio sole: Nicola.Tutto sembra andare per il meglio ed invece no...la mamma del mio ragazzo ora mio attuale marito, che sembrava guarita dal sarcoma alla gamba ...fa un crollo improvviso e ci lascia proprio nella sera del suo compleanno a poco più di 50 anni.Ecco ci ritrovammo nuovamente ad avere un angelo in più in cielo ed un altro grosso dolore nel cuore ...nello stomaco.Son passasti circa sette anni da quel maledetto giorno...finalmente si può respirare un po' di serenità se così vogliamo dire ma nooooooo...infatti purtroppo a luglio un'altra botta al cuore, allo stomaco la malattia di mia mamma un mieloma multiplo.Sembra che tutto sia tornato indietro ma ora i ruoli si sono scambiati sono io a dovermi prendere cura di lei insieme a mio papà e lo farò con tutta la forza che lei allora diede a me ricomincia la lotta. Purtroppo nella vita non si è mai finito di lottare o per una malattia o per cose meno importanti ma che ugualmente fanno parte della vita, c'è chi lottare per un bimbo che non arriva, chi per trovare un lavoro, chi per potersi sposare non avendo i soldi, chi per crescere i figli essendo solo/a in questo modo talvolta violento cattivo... c'è anche chi lotta per cercare di rimanere a galla dopo un gran dolore, dopo una malattia...dopo la perdita di qualcuno.Io penso che per andare avanti in ogni situazione che ci mette in crisi, sia importante farsi circondare da chi ci vuol bene, da chi ci vuol abbracciare, da chi capisce cosa abbiamo passato o che stiamo passando,da chi cerca di farlo in qualsiasi modo ...Concludo che non mi ritengo un 'eroina, non soffro di manie di protagonismo o egocentrismo, non sono stata una bimba prodigio come alcune persone con un cuore cattivo sostengono, sono stata una bambina fortunata, amata e sostenuta dai propri cari quello si. Io cerco solo di portare fuori del buono del costruttivo da questa mia esperienza di malattia .Ringrazio Dio di avermi dato l'opportunità di guarire e di poter trasformare questa mia esperienza di malattia in una speranza che forse può essere d'aiuto, a molte persone e magari possa dare a me stessa ,a mia mamma ed a mio padre la forza di lottare insieme e coraggiosamente come abbiamo fatto allora.... .
FEDERICA
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