lunedì 25 marzo 2013

ORA HO 40 ANNI....



Eccomi qua  a 40 anni, dopo parecchi anni dalla mia guarigione, a raccontarmi, a raccontare quella mia esperienza che nessuno mai vorrebbe vivere e che nessuno mai se purtroppo l'ha vissuta la dimenticherà... Ora  sono qui con i miei ricordi, felice  di poterne parlare visto che haimè non tutti ne escono vincitori.Come ho già detto nei post precedenti mi ammalai a due  anni di leucemia linfoblastica  acuta...che  cosa  mi ricordo di allora?!?  decisamnete l'odore forte  del disinfettante rosso e la sensazione  di freddo prima della lombare o  della sternale, la  tensione/dolore che  scaricavo stringendo le mani  a mia mamma durante il prelievo, la maledetta  attesa interminabile prima di entrare  nell'ambulatorio per  fare le terapie e quella dopo per  ricevere i risultati.Ricordo anche la presenza costante  di mia mamma e le sue grandi paure  quando al ritorno dall'ospedale per la stanchezza mi addormentavo e non rispondevo, subito si agitava  poiché pensava ad un  mio svenimento uno dei sintomi che  ebbi inizialmente. Ci sono poi i regali inaspettati che i miei genitori mi portavano  a comprare dopo l'aspirato midollare.Quanti ricordi brutti ma anche  dolci , si perché la dentro, in quel ospedale fatiscente  non attrezzato ad ospitare bimbi,  chiamato l'anticamera della morte (poiché vi mettevano chi non aveva  più speranza), c'erano  anche persone  di gran cuore. Un meraviglioso professore napoletano, che  con la frase " la voliamo salvare  sta piccirilla?!" diede  una grande  speranza a mia madre ed a me una rinascita, un bravissimo medico  che  nonostante la giovane  età, grazie alla sua professionalità, bravura, amore, dolcezza e caparbietà  verso chi curava insieme al professore mi diede un  seconda  vita.C'era anche la dolcissima  suor Angelina l'angelo bianco di noi bimbi  che si preoccupava  sempre dei suoi piccoli ammalati, o dopo la chemio ad esempio o dopo altre cure cortisoniche ci cucinava sempre cose a noi gradite. Pensate che a sue spese si era persino presa un fornelletto per cucinare  a tutte le ore del giorno e della notte  per  sostenere  noi bimbi e i  nostri genitori (purtroppo i reparti di allora  non erano attrezzati on esisteva l'abeo ...).C'era poi la dolce infermiera Luciana e tante  altre care  persone indispensabili per una acettabile convivenza in quel luogo.Tra le persone poco gradevoli per così dire...c'era una suora  senza cuore, che  centellinava il cotone  ad a  una mamma che doveva spesso  tamponare gli occhi del  suo bimbo, a causa delle continue emorragie. Fa  male anche il ricordo dei bambini che non ce l'hanno fatta e che il giorno prima erano i miei vicini di letto...ma  c'è  fortunatamente anche  il ricordo positivo di chi ce l'ha fatta  come me ed ora  ha una bellissima famiglia.Al di la della sofferenza fisica  e psicologica  provata  in certi momenti, ricordo molto bene  che quando tornavo a casa  quello che mi pesava  di più, erano tutte quelle domande che mi venivano fatte da conoscenti che incontravo per strada, domande che  mi stupivano poiché io mi sentivo  una bambina normale, uguale a tutti gli altri bimbi e non capivo tutte  quelle strane domande ...Mi apparivano anche strani  certi comportamenti  da parte delle maestre della scuola dell'infanzia mi chiedevo  spesso dentro di me il perchè venissero fatte solo a me  e non agli altri bambini che magari erano rimasti a casa anche loro. Non capivo il perchè di  tutte queste  domande si dovevo sottopormi a certi esami si non avevo più i capelli ma io mi sentivo sempre una bimba come gli altri vivace  ed allegra...con il tempo e con le spiegazioni dolci, delicate  di mia  mamma capii il perché di tutto ciò. Finalmente  dopo parecchi anni ebbi la tanto sperata lettera di guarigione finalmente l'incubo era finito e con lui tutti gli esami le cure etc  e che tutto  quel mondo rimanesse solo un brutto ricordo, basta  ospedali, basta  dolori, basta camici bianchi bastaaaaaaaaaa di tutto ciò!!!.Invece purtroppo negli anni mi sono scontrata  nuovamente con la malattia del secolo,  che in breve tempo  si  portò via miei nonni  uno a  poca distanza  dall'altro. Nell' intermezzo giusto per non farci mancare  niente l'intervento di mia  madre asportazione totale della tiroide, l'operazione  non subito riuscita di mio padre  all'anca  che lo portò a star  fermo un anno ...Finalmente dopo tanto dolore ecco  l'incontro della mia vita con un ragazzo meraviglioso che  mi ridiede forza, coraggio e tanta carica... il mio sole: Nicola.Tutto sembra  andare  per il meglio ed invece no...la mamma del mio ragazzo ora  mio attuale marito, che  sembrava guarita dal sarcoma  alla gamba ...fa un crollo improvviso e ci lascia  proprio nella sera del suo compleanno  a poco più di 50 anni.Ecco ci ritrovammo nuovamente ad avere un angelo in più in cielo ed un altro grosso dolore  nel cuore ...nello stomaco.Son passasti circa sette anni da  quel maledetto giorno...finalmente si può respirare un po' di serenità se così vogliamo dire ma nooooooo...infatti purtroppo a luglio un'altra botta al cuore, allo stomaco la malattia di mia mamma un mieloma  multiplo.Sembra  che  tutto sia tornato indietro ma ora  i ruoli si sono scambiati sono io a dovermi prendere cura  di lei  insieme a mio papà e lo farò con tutta la forza che lei allora  diede  a me ricomincia la lotta. Purtroppo nella vita  non si è mai finito di lottare o per una malattia o per cose meno importanti ma che ugualmente fanno parte  della vita, c'è chi  lottare per un bimbo che  non arriva,  chi per trovare un lavoro, chi per potersi sposare non avendo i soldi, chi per crescere i figli  essendo solo/a in questo modo talvolta violento cattivo... c'è anche  chi lotta per cercare di rimanere  a galla  dopo un gran dolore, dopo una malattia...dopo la perdita  di qualcuno.Io penso che per andare  avanti  in ogni situazione che  ci mette in crisi, sia importante farsi circondare da chi ci vuol bene, da  chi ci vuol abbracciare, da chi capisce  cosa  abbiamo passato  o che stiamo passando,da chi cerca  di farlo in qualsiasi modo ...Concludo che non mi ritengo un 'eroina, non soffro di manie di protagonismo o egocentrismo, non sono stata una bimba prodigio come alcune persone con un cuore cattivo sostengono, sono stata una bambina fortunata, amata e sostenuta  dai propri cari  quello si. Io cerco solo di portare  fuori del buono del costruttivo da  questa mia esperienza  di malattia .Ringrazio Dio di avermi dato l'opportunità di guarire  e di poter trasformare questa mia esperienza di malattia  in una speranza  che  forse può essere d'aiuto, a molte persone e magari possa dare a me stessa ,a mia mamma ed a mio padre la forza  di lottare  insieme e coraggiosamente come abbiamo fatto allora.... .
 FEDERICA

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