Il timore di ammalarsi costituisce una delle paure più forti nei bambini della scuola dell'infanzia, più avanti spesso arriverà anche la paura di morire o di subire una menomazione".I bambini ritengono, che la malattia,qualunque sia la sua gravità (anche un semplice raffreddore) sia un fatto che comporta emozioni che non potrebbero essere mitigate neppure da un'occasione di divertimento come andare al luna park, quindi non si può non supporre che la malattia costituisca per i bambini un momento difficile.Nelle prime fasi dello sviluppo del bambino, sia il dolore fisico che quello psichico possono essere confusi.E' proprio per questo motivo che una determinata terapia somministrata da una persona di riferimento viene è tollerata maggiormente rispetto al fatto che venga somministrata da una persona estranea.Ciò comporta un migliore rilassamento nel bambino ed una riduzione di effetti negativi.Un interessante modello per cercare di capire lo sviluppo del concetto di malattia nel bambino, ci viene offerto da una ricerca effettuata nel 1980 e che fa riferimento alla teoria di Piaget (fonte letteraria Kanizsa S. Dosso B.).Essa si riferisce ai suoi studi sullo sviluppo delle relazioni di causa ed effetto nella mente del bambino (fonte Capurso M.). Altri studi successivi a questo dimostrano come i comportamenti dei bambini siano strettamente legati a quelli della famiglia.Secondo gli autori della ricerca, le spiegazioni che i bambini danno alle cause della malattia in apparenza sono molte, ma in realtà sono ragguagliabili ed ordinabili in categorie specifiche che possono essere definite in base allo sviluppo cognitivo dei diversi livelli di crescita ed in base al loro livello cognitivo rispetto al concetto di causalità.
LE CATEGORIE IN BASE ALLE FASCE DI ETA'
I bambini tra i tre ed i sette anni appartengono, secondo le teorie di Piaget, allo stadio preoperazionale dello sviluppo cognitivo, fase in cui i bambini raccolgono le informazioni attraverso i sensi e le comunicazioni verbali e non verbali.Sono consapevoli principalmente dell'esperienza presente e per loro la causa delle malattie è un fenomeno di tipo magico o naturale.Raggiunti i sette otto anni, il bambino è in grado di passare alle operazioni concrete del pensiero con maturazione delle capacità di differenziazione sè dagli altri e di distinguere chiaramente tra l'interno e l'esterno della propria persona.Pur non essendo ancora in grado di formulare ipotesi formali, in questa fase il bambino ha la consapevolezza che la malattia è localizzata all'interno del corpo , mentre la causa può essere esterna: appare già a questa età, l'idea di contaminazione.Nel periodo adolescenziale tra gli undici e quindici anni egli è ormai consapevole delle sue funzioni vitali intuisce il legame tra psiche e corpo e che la malattia è legata anche a qualcosa di esterno a lui.

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