domenica 10 marzo 2013

CAPIRE LO SVILUPPO EMOZIONALE DEL BAMBINO OSPEDALIZZATO ANCHE ATTRAVERSO UN SUO DISEGNO












Nel piccolo malato  l'uso del disegno,  viene  spesso inteso come forma di linguaggio tra bimbo e  genitore, in molti casi  guardando il suo disegno si può capire il tipo di 'immagine che  il bambino ha di sé e della sua malattia. Durante il complicato iter diagnostico-terapeutico il bambino sviluppa un vissuto emozionale che  si modifica e si articola con quello dei famigliari più intimi.I famigliari in tale occasione sono coinvolti nel mantenimento della integrità psicofisica del piccolo, essi fin dal primo ricovero, si sostituiscono fisicamente al corpo del bimbo malato: mantenendo la stabilità delle relazioni, accudendolo e permettendo (specialmente  ai più piccoli) di comprendere l'evento malattia e di accettare il senso del ricovero e delle terapie.A  volte si verificano nel piccolo paziente delle alterazioni comportamentali quali: aggressività, somatizzazioni, rifiuto, isolamento, scatenate ora dalla  ospedalizzazione, ma anche  dalle terapie che inevitabilmente vengono imposte.In relazione allo stato emotivo interno, che si diversifica anche  a seconda dell'età, la condizione di malattia può essere vissuta,  o come evento aggressivo esterno minaccioso per la propria incolumità, come una  situazione fantastica. Può anche essere intesa come una situazione  di perdita rispetto alla propria identità e integrità, con il conseguente timore di una grave compromissione dei propri  rapporti che fa scaturire dolorosi sentimenti di solitudine.In tutti  i casi comunque è presente una intensa sofferenza collegata alla paura del dolore e della morte inoltre la situazione di malattia, si configura come una condizione di diversità, così  esasperata in alcuni casi da  delineare una dimensione quasi "aliena", non tanto a livello fisico , quanto  e soprattutto, a livello emotivo, specialmente o nei periodi in cui il bambino deve  rimanere in isolamento nelle camere sterili.





QUALI SENTIMENTI PROVA IL BAMBINO DURANTE LA MALATTIA E QUALI ATTEGGIAMENTI PUÒ' ASSUMERE?


Nella maggior parte dei casi durante la malattia  s'intensificano i sentimenti di solitudine, di incomunicabilità e di esclusione, che possono sfociare in un  atteggiamento di profondo ritiro oppure di dispotismo.Allo stesso tempo si determina, in rapporto alla condizione di bisogno reale di cure,  uno stato di dipendenza emotiva che tende a persistere, disturbando l'acquisizione di una progressiva autonomia che rappresenta uno degli obbiettivi primari del percorso di crescita (fonte web sito di oncologia).Per quanto riguarda l'atteggiamento del piccolo paziente verso la malattia , c'è da dire che egli vive in uno stato di profonda confusione rispetto al fatto che la sua situazione fisica, assume.un altro fattore  che  influisce  sullo stato emotivo del bambino e  quel' improvviso carattere di gravità, da lui avvertibile in rapporto al susseguirsi di esami e delle visite e dall'atteggiamento dei genitori che "hanno cambiato faccia" e che anche se cercano di rassicurarlo, "si vede che sono preoccupati" (op. cit. precedentemente).Accade frequentemente che il bambino provi  paura  per tutto (aghi, camici) e che tenda al pianto  quando vede una  di queste  fattori in determinate  situazioni  magari con le stesse caratteristiche  ma in diversi contesti (es dal macellaio che ha il camice  bianco)  è frequente anche una reazione  collaborativa  e per nulla scossa ma l'atteggiamento più comune è quello di allerta e di diffidenza, anche in rapporto al non sapere che cosa sta succedendo.


















fonte: web






































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