Nella maggior parte dei casi durante la malattia s'intensificano i sentimenti di solitudine, di incomunicabilità e di esclusione, che possono sfociare in un atteggiamento di profondo ritiro oppure di dispotismo.Allo stesso tempo si determina, in rapporto alla condizione di bisogno reale di cure, uno stato di dipendenza emotiva che tende a persistere, disturbando l'acquisizione di una progressiva autonomia che rappresenta uno degli obbiettivi primari del percorso di crescita (fonte web sito di oncologia).Per quanto riguarda l'atteggiamento del piccolo paziente verso la malattia , c'è da dire che egli vive in uno stato di profonda confusione rispetto al fatto che la sua situazione fisica, assume.un altro fattore che influisce sullo stato emotivo del bambino e quel' improvviso carattere di gravità, da lui avvertibile in rapporto al susseguirsi di esami e delle visite e dall'atteggiamento dei genitori che "hanno cambiato faccia" e che anche se cercano di rassicurarlo, "si vede che sono preoccupati" (op. cit. precedentemente).Accade frequentemente che il bambino provi paura per tutto (aghi, camici) e che tenda al pianto quando vede una di queste fattori in determinate situazioni magari con le stesse caratteristiche ma in diversi contesti (es dal macellaio che ha il camice bianco) è frequente anche una reazione collaborativa e per nulla scossa ma l'atteggiamento più comune è quello di allerta e di diffidenza, anche in rapporto al non sapere che cosa sta succedendo.
fonte: web

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