mercoledì 20 marzo 2013

DONARE IL MIDOLLO OSSEO. COME E PERCHÉ' FARLO.













COS'E' IL MIDOLLO OSSEO ?
(vedi video siamo fatti così)


Il midollo osseo è un tessuto da cui originano tutte le cellule del sangue, ovvero i globuli rossi (ERITROCITI), i globuli bianchi (LEUCOCITI) e le piastrine (TROMBOCITI). Esso è localizzato nelle cavità delle ossa, in particolare delle ossa piatte (bacino, sterno, coste, vertebre e cranio).Il MIDOLLO OSSEO utilizzato per il trapianto viene definito in termine tecnico "midollo emopoietico", esso alla vista ha un aspetto simile al sangue. Il midollo osseo quindi non è midollo spinale!Le cellule staminali sono cellule progenitrici delle cellule del sangue, vengono prodotte nel midollo osseo ed immesse in circolo; queste hanno la peculiarità di essere totipotenti, ovvero sono in grado di riprodursi  ad un ritmo estremamente intenso e a differenziarsi nelle varie linee cellulari del sangue (globuli rossi, bianchi e piastrine).Le cellule progenitrici sono piuttosto scarse, ma possiedono un' enorme attività riproduttiva, ogni giorno infatti producono 200-400 miliardi di cellule (200 miliardi di eritrociti, 110 miliardi di leucociti e 100 miliardi di piastrine); inoltre sono in grado di replicarsi, in modo tale che, anche se dovessero in parte venire prelevate, mediante donazione, il loro numero resta invariato durante tutta la vita.La raccolta delle CELLULE  STAMINALI può essere fatta o dal midollo oppure  dal sangue periferico, dopo mobilizzazione con fattori di crescita.


COS'E' LA COMPATIBILITA' TESSUTALE ?


Ciascun individuo possiede un proprio patrimonio di geni, ereditati dai genitori, che li caratterizza in modo univoco. Alcuni di questi geni controllano l'espressione di strutture localizzate sulla superficie di tutte le cellule del nostro corpo (ANTIGENI).
Grazie a tali antigeni, caratteristici di ciascun individuo, il sistema immunitario riconosce le proprie cellule normali e reagisce contro quelle estranee o addirittura, se modificate, contro le proprie.
Nell'uomo,il gruppo di GENI che controlla il "riconoscimento" dei vari tessuti dell'organismo è definito Sistema HLA(Human Leucocyte Antigenes); tali caratteristiche genetiche possono essere determinate in modo diretto, tramite tecniche di biologia molecolare utilizzando il DNA oppure indirettamente con tecniche sierologiche.Tali test, genericamente chiamati tipizzazione tessutale oh HLA , assieme ad altri detti "funzionali" vengono utilizzati per stabilire la compatibilità tra donatore e ricevente, in caso di trapianto.Solo tra fratelli esiste una buona probabilità (25%) di possedere gli stessi determinanti HLA, mentre tra individui non consanguinei, ciò è molto raro.
Alcune malattie del sangue, fra cui gravi forme di leucemia (tumore del midollo osseo, che impedisce la normale produzione delle cellule del sangue) e LAPLASIA MIDOLLARE (malattia del midollo osseo che provoca la scomparsa dei suoi elementi e di conseguenza la mancata produzione delle cellule del sangue) possono ricercare la possibilità di guarigione nel trapianto di midollo osseo.
Sino a venti anni fa, tutti i trapianti di midollo osseo (oltre 70.000 nel mondo) venivano eseguiti esclusivamente tra fratelli HLA identici.
Tuttavia è stato constatato che il 70% dei soggetti affetti da emopatie letali non poteva usufruire di una terapia così valida come il trapianto, questo ha spinto gli ematologi a cercare il donatore al di fuori dell'ambito familiare.Grazie alla disponibilità nel reperire donatori non consanguinei  sono stati ottenuti  risultati soddisfacenti, ciò a consentito al nascere in tutto il mondo di Registri Nazionali di potenziali donatori di midollo osseo. ali organizzazioni costituiscono delle vere e proprie banche dati, che rendono accessibile ad un singolo paziente un pool di donatori estremamente ampio.


COS'E IL TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

Molte emopatie maligne, tra cui gravi forme di leucemie (acute o croniche, mieloidi o linfoidi) o ereditarie (Thalassemia Major), fino a ieri considerate letali,oggi possono essere trattate e curate con la terapia trapiantologica. Risulta essere ovvio che, più il trattamento è precoce e le condizioni cliniche del paziente sono buone, tanto più i risultati saranno positivi e porteranno a guarigione.Il trapianto di midollo osseo (TMO) consiste nel sostituire un midollo malato o irreversibilmente danneggiato, con un midollo osseo sano capace di rigenerare tutte le cellule del sangue (eritrociti, eucociti,piastrine) ricostituendo le normali funzioni ematologiche e immunologiche.
Il TMO può essere autologo ovvero, viene utilizzato il midollo osseo dello stesso paziente dopo opportuno trattamento, oppure allogenico se il trapianto di midollo avviene con un donatore sano, in quest'ultimo caso è indispensabile reperire un donatore con caratteristiche genetiche simili (compatibilità tessutale) a quelle del ricevente.L'operazione di trapianto del midollo osseo consiste in due fasi ben distinte: la prima, durante la quale il paziente viene sottoposto a chemioterapia e/o a radioterapia, ha lo scopo di distruggere tutte le cellule midollari del paziente stesso, fra cui ovviamente anche quelle malate; la seconda consiste nel somministrare  al paziente, mediante trasfusione, il midollo osseo prelevato dal donatore.Le CELLULE STAMINALI del donatore HLA compatibile con il paziente, infuse tramite endovena, riescono a trovare da sole la strada per inserirsi nel sito di loro competenza ed iniziare a produrre i vari elementi cellulari.In un periodo variabile, normalmente tra una e due settimane dopo il trapianto, si incominciano a vedere i primi risultati, ovvero l'iniziale comparsa, nella circolazione sanguigna di nuovi globuli bianchi e successivamente degli altri elementi cellulari tra cui globuli rossi e piastrine.


CHI PUO' DIVENTARE DONATORE DI MIDOLLO OSSEO?

Il donatore di midollo osseo è uno dei pochi donatori che, una volta riscontrata la COMPATIBILITA' con un paziente in lista di attesa, ha la consapevolezza di poter contribuire al tentativo di salvare la vita di un individuo.Diventare donatore di MIDOLLO OSSEO è molto semplice, occorre avere un’età compresa tra i 18 (per motivi legali) e i 40 anni, un peso corporeo superiore ai 50 Kg, essere sano o comunque non affetto da malattie croniche o gravi come l'Aids e l'epatite ecc; (naturalmente gli esami a tali infezioni vengono eseguiti immediatamente prima dell'eventuale donazione di midollo osseo, in quanto il soggetto può infettarsi nel corso della vita). Il sesso è indifferente.La disponibilità del donatore una volta candidato alla donazione di midollo osseo è valida fino al compimento del 55 anno di età.

COME SI DIVENTA DONATORI  COMPATIBILI DI MIDOLLO OSSEO

Inizialmente occorre sottoporsi ad un normale prelievo di sangue che è completamente a carico del Servizio Sanitario, firmare l'adesione al Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo. I donatori di sangue  che abitualmente si rivolgono all'Avis possono chiedere di eseguire i prelievi in concomitanza alla donazione, anche in questo caso è preferibile comunicare l'intenzione e fissare un appuntamento.Il giorno stabilito per il prelievo, il candidato donatore deve recarsi al Centro prelievi del centro trasfusionale-(AVIS VERBANIA, DOMODOSSOLA)  senza impegnativa medica ma con tessera sanitaria.
I lavoratori dipendenti possono richiedere il rilascio di certificazione attestante il prelievo eseguito: la legge n.52 del 06/03/01 riconosce l'assenza retribuita dal posto di lavoro per prelievi, eventuali esami e per la donazione. Dopo la tipizzazione, i risultati dell'analisi vengono  inseriti in un registro nazionale computerizzato che raccoglie i dati provenienti da tutta Italia ed è in collegamento con altri centri di raccolta a livello internazionale.
Se viene riscontrata la compatibilità con un paziente in lista di attesa, il donatore viene richiamato dal Centro dove aveva eseguito il primo prelievo per eseguire ulteriori esami che confermino l'effettiva compatibilità con il paziente, se anche questi risultati soddisfano il livello di compatibilità tra donatore e ricevente, il donatore sarà richiamato ad effettuare il prelievo di midollo osseo nel centro più vicino alla sua città con la consapevolezza di poter salvare una vita!Il donatore ha il diritto, in qualsiasi momento di poter ritirare il suo consenso, è implicito che prima di iscriversi è opportuno valutare  le conseguenze morali relative alle speranze di vita del paziente, dei famigliari e di tutti coloro che si sono impegnati nella ricerca.Infine, importantissimo è comunicare sempre eventuali cambi di indirizzo in caso di trasferimento, per potervi rintracciare in caso di necessità per un paziente.Il prelievo di MIDOLLO OSSEO, da donatore non consanguineo, avviene mediante ripetute punture delle creste iliache (ossa del bacino); trattandosi di punture ossee il prelievo avviene in anestesia generale, oppure quella di tipo epidurale, mediante puntura lombare.Il prelievo dura in genere, poco più di un'ora; la quantità di sangue midollare che viene prelevata varia in rapporto al volume corporeo del ricevente, ma è di norma compresa fra i 700 e i 1000 ml, ciò non comporta alcun danno o menomazione al donatore. All'uscita dalla sala operatoria, a solo scopo precauzionale, si preferisce tenere il donatore sotto controllo per 12-24 ore, perciò sarà ospedalizzato almeno per un giorno.Al risveglio, egli avrà un lieve dolore nella zona del prelievo, che già all'uscita dall'ospedale  si trasforma generalmente in un indolenzimento che sparisce in pochi giorni e facilmente controllabile con analgesici comuni.Durante il prelievo di midollo, viene di solito trasfusa al donatore, una o due unità di sangue, precedentemente prelevate al donatore stesso, circa una o due settimana prima della data fissata per l'espianto; questo perché, da una parte, consente di bilanciare il volume di sangue circolante, dall'altra garantisce al donatore l'assenza dei rischi di infezione da trasfusione.La tutela del donatore è massima!Il midollo prelevato dal donatore si ricostruisce nell'arco di due settimane circa, riportando quindi il donatore stesso nella sua condizione iniziale, senza aver subito alcuna menomazione; non è necessaria l'assunzione di farmaci né prima né dopo la donazione, appare però opportuno prevedere che il donatore debba restare assente dalle sue abituali occupazioni non più di una settimana.Altra modalità di raccolta è il prelievo di cellule  staminali da sangue periferico entrato in vigore DM 3 MARZO 2005 per i donatori non consanguinei 




COME AVVIENE IL PRELIEVO DI CELLULE STAMINALI DA SANGUE PERIFERICO (PBSC)
 

Altra sede di raccolta del midollo osseo, oltre alle ossa del bacino, può essere il sangue periferico del donatore, ma poiché non contiene sufficienti quantità di cellule staminali emopoietiche utili per il trapianto, è indispensabile, prima del prelievo, aumentare il loro numero.
A tale proposito viene somministrato al donatore un fattore di crescita chiamato G-CSF (Growth-Colony Stimulating Factor, ovvero fattore stimolante la crescita cellulare).Tale sostanza, prodotta anche dall’organismo, permette di rendere più rapida la crescita delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio nel sangue periferico, consentendo la raccolta delle cellule staminali dal sangue periferico, anziché dalle ossa del bacino (creste iliache).
La stimolazione del midollo osseo, da parte del fattore di crescita G-CSF, può provocare alcuni disturbi, solitamente di lieve o moderata entità, (febbricola o febbre, cefalea, dolori ossei soprattutto al bacino, alla schiena, agli arti, senso di affaticamento e a volte perdita di appetito) controllabili con comuni antidolorifici.Tali disturbi scompaiono rapidamente senza lasciare sequele alla fine del trattamento. In un soggetto sano, la somministrazione del G-CSF consente di esplicare il suo effetto nell'arco di 4-5 giorni di trattamento: è questo il momento previsto per la raccolta.
La procedura mediante la quale vengono raccolte le cellule staminali emopoietiche richiede l'utilizzo di moderni separatori cellulari: il sangue viene prelevato dalla vena di un braccio e attraverso il circuito entra in un'apposita centrifuga dove la componente cellulare interessata (CSE) viene isolata, e successivamente raccolta in un'apposita sacca; il sangue restante viene reinfuso nella vena del braccio opposto, oppure in modo alterno, nello stesso braccio, nel caso di unico accesso vascolare. Per tutta la procedura, la cui durata varia dalle 3 alle 4 ore, il sangue che entra nel separatore non deve coagulare e per questo viene continuamente miscelato con una soluzione anticoagulante-conservante. 
In questo caso, non viene richiesta nessun tipo di anestesia.









FONTE TESTO: ADMO. 

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