mercoledì 20 marzo 2013

L'IMPORTANZA DI DONARE IL SANGUE.


IL SANGUE E I SUOI  EMOCOMPONENTI.






Globuli rossi:(eritrociti o emazie) hanno la funzione di

 trasportare l'ossigeno ai tessuti eliminando l'anidride

 carbonica. Presiedono alla regolazione dell'equilibrio acido-

 base del sangue. Sono costituiti per il 65% di acqua e per il

 35% di sostanze solide (95% di emoglobina e 5% di lipidi,

 enzimi).Posseggono sulla loro superficie gli antigeni dei

 gruppi sanguigni.

Il numero dei globuli rossi, di media, va da 4,2 a 6 milioni 

per millimetro cubo.




Globuli bianchi: (o leucociti) hanno una funzione di difesa 

dell'organismo.

Alcuni servono a distruggere le sostanze estranee penetrate

 nell'organismo; altri servono alla formazione di anticorpi.


Sono divisi in Granulociti, Linfociti e Monociti.


I valori normali vanno da 4.000 a 10.000 per millimetro

cubo.




Piastrine: sono i più piccoli elementi del sangue. In un

 millimetro cubo si trovano circa 300.000 piastrine. La loro 

durata media è brevissima: 3-5 giorni. La loro funzione è 

importante nella coagulazione del sangue.










 LA PARTE LIQUIDA DEL SANGUE




Il plasma: rappresenta la componente liquida del sangue,


grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. 


Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (90%), 


nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali 


proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni,


vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.

Le Funzioni del sangue Il sangue esercita numerose

funzioni all'interno dell'organismo:

  • Respiratoria (scambio ossigeno/anidride carbonica)
  • Nutritizia (porta a tutte le cellule le sostanze nutrienti)
  • Escretrice (raccoglie i rifiuti che convoglia agli organi 
destinati a distruggerli)


  • Termoregolatrice (distribuisce il calore);
  • Regola l'equilibrio idrico (per mezzo del plasma);
  • Difesa (trasporta i globuli bianchi e gli anticorpi);
  • Coagulante, grazie all'azione delle piastrine e dei fattori 
   plasmatici della coagulazione.







PERCHè DONARE IL SANGUE?





"Donare il sangue è un gesto di solidarietà... Significa dire

con i fatti che la vita di chi sta soffrendo mi preoccupa." 




Il sangue non è riproducibile in laboratorio ma è

indispensabile alla vita Indispensabile nei servizi di primo

soccorso, in chirurgia nella cura di alcune malattie tra le

quali quelle oncologiche e nei trapianti.Tutti domani

potremmo avere bisogno di sangue per qualche motivo.

Anche tu. La disponibilità di sangue è un patrimonio

 collettivo di solidarietà da cui ognuno può

attingere nei momenti di necessità. 



Le donazioni di donatori periodici, volontari, anonimi,

non retribuiti e consapevoli... rappresentano una garanzia

per la salute di chi riceve e di chi dona 



CHI PUò DONARE 


Condizioni di base per il donatore :




  • Età : compresa tra 18 anni e i 60 anni (per candidarsi a

diventare donatori di sangue intero), 65 anni (età massima

per proseguire l'attività di donazione per i donatori 

periodici), con deroghe a giudizio del medico.




  • Peso: Più di 50 Kg



  • Pulsazioni: comprese tra 50-100 battiti/min (anche con

frequenza inferiore per chi pratica attività sportive); 


  • Pressione arteriosa: tra 110 e 180 mm di mercurio; 

     (Sistolica o MASSIMA) / tra 60 e 100 mm di mercurio 

     (Diastolica o MINIMA);



  • Stato di salute: buono;



  • Stile di vita: nessun comportamento a rischio.




Auto esclusione:




È doveroso autoescludersi per chi abbia nella storia 

personale:

  • assunzione di droghe
  • alcolismo
  • rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie
  • infettive (es. occasionali, promiscui, ...)
  • epatite o ittero;
  • malattie veneree;
  • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL);
positività per il test AIDS (anti-HIV 1);
  • positività per il test dell'epatite B (HBsAg);
  • positività per il test dell'epatite C (anti-HCV);
  • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse 
  nell'elenco.

L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e 

l'altra è di 90 giorni.La frequenza annua delle donazioni non

deve essere superiore a 4 volte l'anno per gli uomini e 2

volte l'anno per le donne.Chi intende diventare donatore di 

sangue può recarsi presso una sede o un centro di raccolta

Avis o un Servizio trasfusionale dell'ospedale della propria

 città. 








Colloquio con il medico


Il colloquio aiuterà a stabilire l'idoneità e ad individuare


quale tipo di donazione è più indicata: sangue intero o 

aferesi.

Dopo la visita medica verrà effettuato il prelievo del

sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio

prescritti per accertare l'idoneità al dono. 

Accertata l'idoneità il nuovo donatore verrà invitato ad

effettuare la prima donazione Valutazione clinica e firma

del modulo di accettazione e consenso alla donazione Ad

ogni donazione il medico per prima cosa effettuerà una 

valutazione clinica del donatore (battito cardiaco,

pressione arteriosa, emoglobina), quindi l'intervista per

l'accertamento di eventuali situazioni che rendano la 

donazione controindicata tanto per la sicurezza del

donatore che per quella del ricevente (tra cui i 

comportamenti a rischio intercorsi dall'ultima donazione)

e richiederà al donatore la firma del consenso alla

donazione. Il mattino del prelievo è preferibile essere a

digiuno o aver fatto una colazione leggera a base di frutta

fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati, pane non

condito o altri carboidrati semplici. Le donne che hanno in 

corso la terapia anticoncezionale non devono sospenderne

l'assunzione quotidiana. 






IL PRELIEVO




Il prelievo di sangue intero è assolutamente innocuo per il 


donatore e ha una durata di circa 5-8 minuti. Il volume

massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale 

a 450 centimetri cubici +/- 10%. 







DOPO IL PRELIEVO



Dopo il prelievo viene offerto un ristoro per reintegrare i

liquidi e migliorare il comfort post donazione.

Ai lavoratori dipendenti viene riconosciuta per legge una

giornata di riposo retribuita. Esami obbligatori ad ogni 

donazione e controlli periodici



Ad ogni donazione il donatore e il sangue prelevato vengono 

sottoposti a determinati esami del sangue.






L'INTERVALLO DI TEMPO TRA UNA DONAZIONE E L'ALTRA.



L'intervallo minimo tra una donazione di sangue intero e


l'altra è di 90 giorni.Di norma, quindi, gli uomini possono

donare sangue intero 4 volte l'anno, mentre le donne 2

volte l'anno.Le donne non possono donare sangue durante le

mestruazioni o la gravidanza, e per un anno dopo il parto.

La sicurezza degli emocomponenti trasfusi (sangue intero,

globuli rossi, piastrine, plasma) costituisce l'obiettivo 

primario che il Servizio Sanitario Nazionale e i trasfusionisti

si sono imposti.E' la sicurezza lo strumento attraverso

il quale viene tutelata la salute dei donatori e dei pazienti. 

Le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità

principali:
  • Verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno

  • Escludere la trasmissione di malattie infettive.

  • Salvaguardare la salute del donatore.
Le centrifugazione e separazione dei componenti del sangue

si ottengono così:

  • una sacca di globuli rossi
  • una sacca di plasma

  • buffy-coat (leucociti e piastrine)

Lavorazione (centrifugazione e separazione dei

componenti ematici)


Il sangue è composto di elementi di peso diverso, una parte

liquida (il plasma) e una parte corpuscolata (cellule) 

costituita da globuli rossi o eritrociti, globuli bianchi o 

leucociti, piastrine. Mediante centrifugazione si procede

alla separazione degli elementi: globuli rossi, leucociti con 

le piastrine (buffy coat), e plasma, che vengono trasferiti 

in apposite sacche collegate sterilmente alla sacca madre

I tre prodotti derivati dalla centrifugazione sono conservati

alla temperatura più idonea al loro mantenimento, ma 

non possono essere utilizzati sino a che la fase di 

validazione biologica non le renderà disponibili per

l'assegnazione. 





IL SANGUE  E' INDISPENSABILE PER...



Il sangue è indispensabile :

  • nei servizi di primo soccorso e di emergenza urgenza
  • in interventi chirurgici e trapianti di organo
  • nella cura delle malattie oncologiche
  • nelle varie forme di anemia cronica

Il fabbisogno di sangue e di emocomponenti non si verifica 

solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali 

quali terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi 

chirurgici ma anche nella cura di malattie gravi quali 

tumori, leucemie, anemie croniche, trapianti di organi e di

tessuti.

Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti 

ammalati un fattore unico e insostituibile di 

sopravvivenza:

  • globuli bianchi per la cura di leucemie, tumori, 
  intossicazioni da farmaci
  • globuli rossi per la cura di anemie, emorragie
  • piastrine per malattie emorragiche
  • plasma quando vi siano state grosse variazioni 
 quantitative dovute ad ustioni, tumori del fegato, carenza
 dei fattori della coagulazione non diversamente disponibili;
  • plasmaderivati Fattore VIII e IX per l'emofilia A e B;
  • immunoglobuline aspecifiche per alcune malattie; 
  • immunologiche, albumina su alcune patologie del fegato e
  dell'intestino.

 Per ogni unità raccolta, sia essa di sangue  intero, plasma o

 piastrine o altri emocomponenti, vengono  effettuati 

accertamenti di laboratorio, atti a valutarne 
  
l'idoneità a essere trasfusa e precisamente: emocromo
      
 completo per lo studio di globuli rossi, globuli bianchi e 
  
 piastrine.
    • Transaminasi ALT (per lo studio del fegato)
    • Sierodiagnosi per la lue o sifilide
    • HIV Ab 1-2 (per l'AIDS)
    • HBs Ag (per l'epatite B)
    • HCV Ab e ricerca di costituenti virali dell'HCV 
    • per l'epatite C
    • Controlli e determinazione del gruppo sanguigno e del 
  •   fattore Rh.

  • Secondo le normative vigenti in campo trasfusionale infatti, 

  • nessuna unità può essere distribuita se non è stata prima 

  • testata per le evidenziabili malattie virali a oggi trasmissibili. 


  • Il donatore periodico, oltre agli esami sopra riportati, 

  • ogni anno deve essere sottoposto ai seguenti esami:

  • creatininemia, glicemia, proteinemia, sideremia,

  • colesterolemia, trigliceridemia, ferritinemia.



  • Oggi la sicurezza trasfusionale si basa su:
    • ricorso a donatori periodici e consapevoli;
    • esecuzione dei test disponibili per la rilevazione dei
  •  principali agenti infettivi trasmissibili;
    • buon uso del sangue.



    Autoesclusione dalla donazione.




    Fermo restando che  i controlli  effettuati su ciascuna

    unità prelevata e l'aiuto del medico trasfusionista, 

    vincolato dal segreto professionale, a chiarire e 

    valutare le specifiche situazioni

  • è doveroso  autoescludersi per chi abbia nella

  • storia personale:

    • assunzione di droghe
    • rapporti sessuali ad alto rischio di malattie infettive
    •  trasmissibili (ad es. rapporti occasionali, a pagamento,
    •  con persone sconosciute, promiscui)
    • epatite o ittero
    • malattie veneree
    • positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
    • positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
    • positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
    • positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
    • rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse
    •  nell'elenco
    L'autoesclusione dalla donazione avviene senza dover dare

  • spiegazioni a nessuno.

Alcuni tipi di donazione



Sangue intero - Plasma -(plasmaferesi) - Piastrine 

(piastrinoaferesi) - Donazione multipla di emocomponenti - 


Autotrasfusione





Donazione di sangue intero. Il prelievo di sangue intero è

assolutamente innocuo per il donatore e ha una durata di 

circa 5-8 minuti. Il volume massimo di sangue prelevato,

stabilito per legge, è uguale a 450 centimetri cubici +/- il 

10%.



Plasmaferesi: donazione di plasma Nell’aferesi (termine

greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso

di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore 

soltanto la componente ematica di cui si ha necessità:

plasma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi), 

restituendogli contemporaneamente i restanti elementi. 


Soltanto una parte del fabbisogno annuo di albumina e

fattore VIII e degli altri plasmaderivati viene prodotta in 

Italia; la restante parte deve essere importata comportando 

una spesa notevole e un potenziale maggior rischio di 

malattie trasmissibili.




Come si dona il plasma


La plasmaferesi si esegue con apparecchiature che 

prelevano il sangue e ne separano le componenti, 

restituendo le cellule al donatore in un processo continuo,

attraverso un unico accesso venoso.

Questa donazione ha una durata variabile da 35 minuti a 50

minuti circa, si effettua preferibilmente su 

appuntamento  e poiché sono necessarie apparecchiature

specifiche (separatori cellulari) si effettua presso 

strutture trasfusionali abilitate


I requisiti per la donazione del plasma sono simili a quelli

per la donazione del sangue intero. L'intervallo tra una 

donazione e l'altra di solo plasma, può essere anche di 

solo 14 giorni poiché il plasma si rigenera molto 

rapidamente) senza alcuna conseguenza o ripercussione 

negativa.




COS'E' IL PLASMA?



Il plasma rappresenta la componente liquida del sangue,

grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il 

plasma è costituito prevalentemente da acqua (oltre il 

90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze

quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, 

vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.




Alcune delle sostanze ottenute dal plasma e loro 
funzionalità principali

Albumina trasporta diverse componenti del sangue e 

sostanze nutritive. E' una proteina utilizzata nel 


trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni 

(cirrosi, nefrosi , ecc.) per la cura di stati patologici gravi 

come lo shock da ustioni, da trauma, ecc.





Immunoglobuline.

  • Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano 
normalmente a contatto con diversi agenti estranei 

all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma

concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi

specifici per una determinata malattia. Costituiscono un 

aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla 

infezioni sia diminuita o in alcune patologie 

immunologiche.

Fattori della coagulazione 


  • Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e
  B.




Piastrinoaferesi: donazione di piastrine.

La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole piastrine.
Oltre ai requisiti necessari alla donazione di sangue intero, 
il donatore di piastrine dovrà avere un normale assetto 
emocoagulativo.
Può essere effettuata con metodica di centrifugazione 
mediante alcuni cicli durante i quali l’apparecchiatura 
utilizzata separa la parte corpuscolata del sangue dal 
plasma; quest’ultimo viene raccolto in una sacca satellite
in attesa di essere restituito al donatore. Dalla parte 
corpuscolata vengono estratte automaticamente a circuito
chiuso, senza possibilità di contaminazione, le piastrine
 che  si raccolgono in una apposita sacca.
Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del 
plasma, dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo 
punto inizia il nuovo ciclo, fino al raggiungimento della 
quota desiderata di piastrine. Non si possono eseguire di
norma più di 6 piastrinoaferesi l’anno; l’intervallo minimo 
consentito tra due piastrinoaferesi e tra una 

piastrinoaferesi e una donazione di sangue intero è di
 quattordici giorni, mentre tra una donazione di sangue 
intero e una piastrinoaferesi è di un mese. Tutto il
 procedimento dura circa un’ora e mezza. Le piastrine
 raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo
 per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio 
le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e
come supporto fondamentale nei trapianti di midollo 
osseo.



Donazione multipla di emocomponenti .

Grazie all'impiego di separatori cellulari è oggi possibile 

effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti

come ad esempio una  eritroplasmaferesi (donazione di 

plasma e globuli rossi), 

una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e

piastrine) , una donazione di piastrine raccolta in due 

sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e

 piastrine).






Autotrasfusione

L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che 
consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso 
sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:
  • predeposito

  • recupero perioperatorio

  • emodiluizione normovolemica.

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica 
trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore
 che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di
 sangue che si possono verificare nel corso di interventi 
chirurgici programmati.


Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità 
di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere 
la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da 
Consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento
operatorio e/o successivamente allo stesso. Il sangue 
prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e 
quindi trasfuso, in caso di necessità.




I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:
  • eliminazione delle reazioni di incompatibilità
  • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie 
  infettive
  • riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi,
  • con possibili manifestazioni a distanza
  • risparmio di sangue
Il paziente deve essere informato che le unità predepositate 
vengono conservate fino a scadenza della componente 
eritrocitaria e che sono disponibili solo per le sue necessità 
trasfusionali.La scadenza dell’unità di predeposito, le 
relative modalità di conservazione e di trasporto sono 
analoghe a quelle per le unità di sangue omologhe.


FONTE AVIS

Nessun commento:

Posta un commento