LE FINALITÀ' E L'IMPORTANZA DEL GIOCO IN CORSIA.
E' importante che alcune attività quali scuola oppure, il gioco o le attività a cui il piccolo paziente era abituato a fare prima della malattia, vengano mantenute poichè esse danno un senso alla sua vita ospedalizzata è il segno che la vita continua anche nel reparto dove lui è ricoverato.
Lo stato psicologico dei piccoli pazienti ospedalizzati è altalenante: esso varia spesso a causa dell'assenza di stimolazioni, della situazione di inattività e ciò genera depressione, apatia e paura.
Il gioco è il mezzo migliore per prevenire, ma anche per curare gli stati emotivi di questi bambini.In alcuni ospedali si è fatto un tentativo di rendere adatte le condizioni di esercizio di un bambino in ospedale per ciò che riguarda la sua attività ludica. I risultati conseguiti sono confortanti per quanto riguarda i reali progressi sia nel settore cognitivo, che per ciò che riguarda il settore affettivo e comportamentale. Le finalità del gioco in ospedale è far siche i momenti di attività svolte nel reparto, non rimangano uno sterile modo di passare il tempo, ma si trasformino invece in momenti di crescita, migliorando la qualità di vita del bambino ricoverato, aiutandolo a socializzare ed a superare con meno difficoltà il trauma dell'ospedalizzazione. L'impatto con il mondo ospedaliero è molto complesso e difficile: il bambino necessita perciò di conoscenze sul suo stato di salute.E' indispensabile, quindi che il bambino recuperi la comprensione e l'accettazione della malattia, anche attraverso il materiale ludico, che offre l'opportunità di esprimere disagi e ansie.Dare al bambino la possibilità di svolgere attività di gioco non è solo riconoscerli un diritto, ma lo salvaguarda dagli effetti negativi di un 'esperienza che potrebbe danneggiare la sua personalità.Non interrompendo il suo processo di crescita , il bambino potrà affrontare la realtà in modo naturale, potrà ricordarla e integrarla nella sua propria esperienza evolutiva.
Lo stato psicologico dei piccoli pazienti ospedalizzati è altalenante: esso varia spesso a causa dell'assenza di stimolazioni, della situazione di inattività e ciò genera depressione, apatia e paura.
Il gioco è il mezzo migliore per prevenire, ma anche per curare gli stati emotivi di questi bambini.In alcuni ospedali si è fatto un tentativo di rendere adatte le condizioni di esercizio di un bambino in ospedale per ciò che riguarda la sua attività ludica. I risultati conseguiti sono confortanti per quanto riguarda i reali progressi sia nel settore cognitivo, che per ciò che riguarda il settore affettivo e comportamentale. Le finalità del gioco in ospedale è far siche i momenti di attività svolte nel reparto, non rimangano uno sterile modo di passare il tempo, ma si trasformino invece in momenti di crescita, migliorando la qualità di vita del bambino ricoverato, aiutandolo a socializzare ed a superare con meno difficoltà il trauma dell'ospedalizzazione. L'impatto con il mondo ospedaliero è molto complesso e difficile: il bambino necessita perciò di conoscenze sul suo stato di salute.E' indispensabile, quindi che il bambino recuperi la comprensione e l'accettazione della malattia, anche attraverso il materiale ludico, che offre l'opportunità di esprimere disagi e ansie.Dare al bambino la possibilità di svolgere attività di gioco non è solo riconoscerli un diritto, ma lo salvaguarda dagli effetti negativi di un 'esperienza che potrebbe danneggiare la sua personalità.Non interrompendo il suo processo di crescita , il bambino potrà affrontare la realtà in modo naturale, potrà ricordarla e integrarla nella sua propria esperienza evolutiva.
ANIMAZIONE IN OSPEDALE
Con il contributo di Armida Carla Capelli, psicopedagogista milanese impegnata nel servizio educativo e scolastico in ospedale fin dal 1957, viene approfondito il significato dell'animazione in ospedale.Oggi, dopo la morte di Armida questo contributo acquista il senso di un eredità preziosa per quanti operano per il benessere dei tanti bambini ospedalizzati. E' la testimonianza di chi, avendo lavorato con entusiasmo,amore,tenacia per tanto tempo, ha raggiunto risultati ragguardevoli. L'associazione A.C Capelli che si è costituita nel febbraio del 1997 traendo le sue origini dal precedente gruppo di studio e ricerca ideato nel 1981 dalla Dott.ssa Capelli, è un'associazione culturale, apartitica, confessionale, senza scopi di lucro che, attraverso l'impegno volontario dei suoi soci, persegue lo scopo di divulgare, promuovere e salvaguardare il diritto al gioco e allo studio dei minori in condizioni di malattia e di ospedalizzazione. I bambini che entrano in ospedale anche per pochi giorni, possono vivere in situazioni che facilmente sono causa di insorgenza di disturbi psicologici.
La lontananza dalla famiglia, l'ambiente ospedaliero, le pratiche mediche ed infermieristiche disturbanti e talvolta dolorose, oppure le limitazioni di movimento, a cui sono soggetti i bimbi, comportano un vissuto della malattia negativo.Tutto ciò può provocare nel minore, degli stati aggressivi,o un comportamento di ansia, o arresti nello sviluppo della personalità. Studi ed esperienza hanno ampiamente dimostrato e dimostrano, che l'attività ludica può prevenire e curare questi stati d'animo e può invece contribuire nel processo di crescita. Pertanto il gioco in ospedale non deve essere concepito solo come attività generica, piacevole, che si fa perché deve essere fatta, perché diverte il bambino e gli permette di passare del tempo, ma invece deve essere inteso come un notevole contributo per una formazione armoniosa della personalità. Il gioco in ospedale, ha una valenza anche terapeutica, esso, infatti, non è solo utile per prevenire e curare solo gli stai d'animo del bambino. Per comprendere appieno i significati della "animazione in ospedale" viene illustrata una consistente ricerca svolta dalla Dottoressa Capelli, in equipe presso l'ente ospedaliero Santa Corona di Milano. Questa ricerca è stata effettuata su minori degenti di ambo i sessi, in età zero/sedici anni, lungodegenti e brevi degenti affetti da malattie di vario tipo. Innanzitutto, ha evidenziato ed analizzato alcuni stati psicologici in cui vengono a trovarsi i minori ricoverati e , secondariamente, ed ha formulato alcune ipotesi di terapia.Infine , è stato istituito un servizio di assistenza al gioco con una verifica dei risultati conseguiti. Sono state individuate alcune situazioni dei bambini ricoverati:
La lontananza dalla famiglia, l'ambiente ospedaliero, le pratiche mediche ed infermieristiche disturbanti e talvolta dolorose, oppure le limitazioni di movimento, a cui sono soggetti i bimbi, comportano un vissuto della malattia negativo.Tutto ciò può provocare nel minore, degli stati aggressivi,o un comportamento di ansia, o arresti nello sviluppo della personalità. Studi ed esperienza hanno ampiamente dimostrato e dimostrano, che l'attività ludica può prevenire e curare questi stati d'animo e può invece contribuire nel processo di crescita. Pertanto il gioco in ospedale non deve essere concepito solo come attività generica, piacevole, che si fa perché deve essere fatta, perché diverte il bambino e gli permette di passare del tempo, ma invece deve essere inteso come un notevole contributo per una formazione armoniosa della personalità. Il gioco in ospedale, ha una valenza anche terapeutica, esso, infatti, non è solo utile per prevenire e curare solo gli stai d'animo del bambino. Per comprendere appieno i significati della "animazione in ospedale" viene illustrata una consistente ricerca svolta dalla Dottoressa Capelli, in equipe presso l'ente ospedaliero Santa Corona di Milano. Questa ricerca è stata effettuata su minori degenti di ambo i sessi, in età zero/sedici anni, lungodegenti e brevi degenti affetti da malattie di vario tipo. Innanzitutto, ha evidenziato ed analizzato alcuni stati psicologici in cui vengono a trovarsi i minori ricoverati e , secondariamente, ed ha formulato alcune ipotesi di terapia.Infine , è stato istituito un servizio di assistenza al gioco con una verifica dei risultati conseguiti. Sono state individuate alcune situazioni dei bambini ricoverati:
- Bambini inattivi, privi di stimolazioni sensoriali a causa della ospedalizzazione;
- Bambini depressi,apatici,timorosi,poiché si trovavano in situazioni ambientali stressanti quali l'ospedalizzazione;
- Bambini con timori, ansie,depressioni provocati dai vissuti della malattia;
- Bambini con l'insorgenza di malattie organiche causate da relazioni parentali disturbate.
Tutta la vita ospedaliera appare organizzata in modo tale da rendere il bambino inattivo, frenando o riducendo al minimo l'attività che molti minori, invece dovrebbero svolgere, quindi il comportamento reattivo di questi bimbi è disarmonico.Il fenomeno appare grave per tre fattori:
- L'aggressività:questi minori subiscono frustrazioni. Sappiamo che le frustrazioni producono un accumulo ed un potenziamento di energie. Questa energia può essere scaricata, o in maniera dannosa verso l'esterno, oppure può essere diretta all'interno verso se stessi.Si noterà così il bambino stanco o depresso o auto-svalorizzato o/e talvolta violento.
- L'arresto del processo evolutivo: quando l'impossibilità a svolgere una vita normale si prolunga , l'arresto o la frattura del processo evolutivo può gravemente danneggiare la personalità del minore.
- La mancanza di stimolazioni sensoriali: la prolungata mancanza di stimolazioni sensoriali può portare alla perdita dei sensi dell'io.
Particolarmente nocive sono le seguenti situazioni ambientali stressanti:
- Visite, interventi medici, iniezioni etc;
- l'uniformità, la rigidità e la monotonia dell'ambiente ospedaliero;
- Il grigiore e la mancanza di colore tipico dell'ambiente ospedaliero.
cit: pezzi presi dalla mia tesi
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